La solenne inaugurazione del Sacrario Memoriale di Sansepolcro del 15 dicembre 1973, segue le celebrazioni simili tenute a Barletta, e a Gonars.
Nel Sacrario Memoriale di Sansepolcro, si trovano le spoglie di 446 jugoslavi.
Il campo di Renicci (e precisamente Campo di concentramento internati civili di Renicci, n° 97) si trovava fra Sansepolcro e Anghiari, a 430 metri sul livello del mare. Le prime baracche furono costruite quando nel campo giunsero i primi deportati provenienti da Gonars, ai quali se ne aggiunsero altri provenienti da Padova, dalle Regioni Meridionali e da altre località d’Italia.
Ieri 3 novembre 2014 alle 12 presso il cimitero monumentale di viale Osimo il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani ha partecipato alla cerimonia di deposizione di una corona in omaggio ai caduti presso il "Sacrario degli Slavi", uno dei quattro in Italia. Nel Sacrario sono contenute le urne di 446 jugoslavi, provenienti soprattutto dalla Slovenia e dalla Croazia, morti in Italia durante la detenzione nel campo di concentramento di Renicci di Anghiari e nella lotta di Liberazione. Alla cerimonia oltre alle autorità e al Gonfalone della città hanno partecipato il Colonnello Boris Rutar, addetto militare dell’ambasciata slovena in Italia e Roman Coh addetto alla polizia sempre del presidio diplomatico a Roma, insieme a numerosi rappresentanti dell’ANPI di Sansepolcro.“Una cerimonia semplice – ha detto il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani – per questo rapporto di amicizia che si rinnova e consolida ogni anno in memoria dei caduti della ex Jugoslavia in Italia che sono qui sepolti, caduti nel campo di Renicci e nella lotta al fianco dei Partigiani. Il nostro impegno è quello di lavorare per la Pace, che deve conquistarsi giorno dopo giorno mantenendo alti i valori che rendono possibile una convivenza pacifica, attraverso anche momenti come questi di riflessione collettiva, nel ricordo di quanti hanno perso la vita per la libertà. Nel loro ricordo possiamo individuare con emozione e commozione i valori ai quali ispirarci ogni giorno.”“Davanti a questo Sacrario il nostro ricordo è rivolto a quelle persone che 70 anni fa durante la seconda guerra mondiale - ha dichiarato nel suo discorso il colonnello Boris Rutar - affrontarono il confronto tra l’ideologia totalitaristica e la resistenza per la vittoria della libertà. Questo sacrario è dedicato agli uomini e alle donne che si trovarono costretti a sacrificare le proprie vite contro il nazifascismo. Essi furono di varia nazionalità e tra loro c’erano anche molti giovanissimi che morirono collaborando con la resistenza contro il fascismo nell’Italia centrale. Questa fratellanza di lotta nata nei giorni dolorosi della guerra, contiene un impegno alla collaborazione tra popoli vicini. Tra i caduti vi furono anche 109 sloveni ai quali esprimo in particolare a nome dell’Ambasciata della Repubblica di Slovenia la nostra stima.”Il colonnello Rutar ha quindi ringraziato il Sindaco e tutta la cittadinanza per l’incessante impegno alla conservazione del monumento mentre Libero Alberti, dell’Anpi, ha ricordato come molti di loro persero la vita nel vicino campo di Renicci, dove furono deportati e persero la vita per gli stenti coloro che si erano opposti al regime. Frullani ha quindi ricordato la toccante iniziativa svolta a febbraio scorso in occasione del giorno della memoria in ricordo dei caduti nel sacrario del cimitero, a cura di Laboratori Permanenti, con l'attrice Caterina Casini, accompagnata da Roberta Montisci alla fisarmonica e dalla voce recitante dello scomparso Sasa Vulicevic. Il Sacrario degli Slavi fu inaugurato nel 1973, realizzato dal governo jugoslavo dietro progetto dello scultore Jovan Kratohvil e contiene 446 urne con la stella rossa dove sono conservati i resti di altrettanti cittadini della ex Jugoslavia morti in Valtiberina ma anche in altre parti d’Italia.